Passaparola dicembre 2020
A Riccardo
Il 3 dicembre sono due anni che il nostro amico Riccardo Borini ci ha lasciato. Lasciato… non è più qui con noi fisicamente, ma siamo convinti che lui non ci ha la-sciato, né noi abbiamo lasciato lui. In noi volontari della Tenda di Abramo è chiara e ben presente la forza del suo pensiero rivolto alle persone che stanno ai margini della società, ai dimenticati dalle politiche sociali e dalla pro-grammazione dei servizi rivolti ai cittadini . La forza di un pensiero che si alimentava della sua grande capacità di coinvolgere le persone e il territorio, di concretizzare azioni e interventi a risposta dei bisogni – spesso ine-spressi – di uomini e donne che si trovano in una situa-zione di povertà ed esclusione sociale o vittime di tratta. Il suo impegno era quello di lanciare lo sguardo oltre il qui e l’oggi per non fermarsi di fronte al “fattibile”, per non rassegnarsi. Riccardo sosteneva infatti che era ne-cessario “liberare le persone cercando di attivare i terri-tori”.
Questa testimonianza di Riccardo ha lasciato l’impronta, ha scavato un solco in cui la Tenda di Abra-mo – che ha fatto tanta strada ed esperienza dal 1990 ad oggi e che ha beneficiato dell’apporto di molti volontari unici – continua ad operare, a cercare risposte che appa-rentemente non ci sono, a pungolare le amministrazioni pubbliche perché ogni anno non ci si trovi imprepara-ti… Non ci si trovi impreparati, ad esempio, ad affron-tare l’emergenza freddo (per dare accoglienza ad un numero maggiore di persone senza dimora nei mesi in-vernali), oppure, come succede in questi mesi di emer-genza sanitaria da covid-19, nel tentare di colmare – al-meno in parte e con la collaborazione di altre associazio-ni del territorio – l’assenza delle istituzioni nel tutelare i senza fissa dimora dal rischio di contagio. La Tenda, in-fatti, anche in questo periodo, continua a cercare per lo-ro soluzioni abitative e, in caso di malattia, percorsi di assistenza all’interno delle strutture sanitarie.
E’ con questo spirito che la Tenda ha proposto all’amministrazione comunale di Falconara di intitolare proprio a Riccardo Borini la via “fittizia” per dare la re-sidenza ai senza fissa dimora, che di solito è “via della ca-sa comunale”…
Marina Rosetti
Unire le forze per curare il territorio
Allegati a questo numero del Passaparola troverete due documenti, per noi di grande importanza:
- un appello alle istituzioni per accendere i riflettori su un “piano freddo” che permetta ad enti e servizi di pren-dersi cura delle Persone Senza Dimora durante i periodi più freddi;
- sempre per prendersi cura di chi vive in strada, una proposta di tavolo di confronto promossa da Caritas Marche.
Perché stimolare le istituzioni a fare il proprio dovere nei confronti delle Persone Senza Dimora è importante, per noi, almeno quanto aprire la porta a chi la casa non ce l’ha.
5 Per Mille Alla Tenda
Se sei interessato a destinare il tuo 5×1000 dell’IRPEF al sostegno del servizio alle Persone Senza Dimora offer-to dalla nostra Associazione, ci sono tre modi diversi di farlo. Puoi:
- compilare un’apposita scheda, se non denunci alcun reddito;
- oppure, se fai il modello 730, compilare anche il mo-dulo 730bis;
- oppure, quando consegnerai il modello UNICO, scri-verlo nel frontespizio vicino alle informazioni sulla de-stinazione dell’8 per mille.
Prendi i documenti che ti servono e annota questi dati: occorre
- firmare in corrispondenza della dicitura “Sostegno delle organizzazioni non lucrative”
- scrivere il codice fiscale della Tenda: 93023980423.
Chiediamo a tutti di diffondere quanto più possibile l’iniziativa e di fornire a quelli che conosciamo (parenti, amici, conoscenti, colleghi di lavoro) il nostro codice fi-scale. Se il cittadino non esprime alcuna preferenza, il 5 per mille resterà allo Stato.
Nella sezione documenti/ sensibilizzazione del nostro sito www.tendadiabramo.it trovi un volantino che puoi fotocopiare e distribuire a chi vuoi.
Il servizio docce
In seguito alla sospensione dell’attività di prima acco-glienza avvenuta il giorno 21/10/2020, l’operatività del-la Tenda è proseguita con le modalità illustrate e condi-vise in occasione della riunione dei volontari (modalità online) effettuata in data 31/10/2020, a cui è seguita mail di sintesi, inviata a tutti i volontari, in data 1/11/2020.
In attesa che si ripresentino le condizioni per ripristi-nare la prima accoglienza, tra le proposte avanzate per proseguire l’impegno associativo si è concordato di atti-vare un servizio docce rivolto alle persone senza dimora del territorio.
Abbiamo iniziato questo nuovo servizio il 16/11/2020, con cadenza bisettimanale, il lunedì pomeriggio e il mat-tino o il pomeriggio del sabato.
Per ogni turno risultano impegnati due volontari, (possi-bilmente con la presenza fissa di un uomo), che svolgono il servizio nel rispetto delle linee guida approvate dal consiglio direttivo il 9/11/2020. Tenendo conto della situazione epidemiologica abbiamo previsto un kit protettivo per i volontari, fornendo una visiera integrale, un camice monouso, una mascherina ffp2 e guanti mo-nouso; analogamente anche agli utenti forniamo un kit comprensivo di prodotti per l’igiene ed indumenti inti-mi.
Gli utenti che usufruiscono di questo servizio ci ven-gono segnalati dall’Unità di Strada di Falconara, dalla Ca-ritas o dal nostro operatore Chiara.
Ad ogni beneficiario viene data la possibilità di fare una doccia a settimana, con un massimo di 3 docce a turno, scandite di mezzora in mezzora. Come da linee guida, in struttura entra una persona alla volta; se l’utente succes-sivo arriva prima dell’orario programmato lo si invita ad attendere all’esterno della struttura.
Abbiamo stipulato un accordo con una ditta incaricata di pulire e disinfettare le due docce del piano seminter-rato, e, se utilizzati, la toilette del piano intermedio e la doccia presente nella camera donne.
A fine servizio del lunedì sera uno dei due volontari in turno porta gli accappatoi e gli asciugamani utilizzati da-gli utenti, richiusi in sacchi neri, alla Lavanderia Nuova Artika, che già da tempo collabora con noi della Tenda.
Stiamo ricevendo un riscontro positivo da parte dei volontari impegnati che, nonostante la complessità della situazione attuale, si stanno rendendo disponibili e sono fieri di poter dare questo servizio alle persone che ne hanno bisogno contribuendo così all’operatività della Tenda.
Il servizio offerto rappresenta uno spiraglio di dignità a favore di coloro che vivono quotidianamente ai margini, invisibili a gran parte della società.
Le persone che stanno usufruendo questo servizio sono molto soddisfatte perché almeno riescono a prenotare una doccia e farla nel giro di una settimana, cosa che in-vece non è più possibile al Centro Ferretti di Ancona, in quanto la richiesta supera di gran lunga i tempi di attesa, arrivati addirittura a 3 settimane dalla prenotazione. Grazie alla forte collaborazione tra Caritas e Tenda di Abramo stiamo dando una forte risposta a questo biso-gno primario.
Abbiamo anche alcuni utenti che pur avendo casa non hanno acqua calda per lavarsi, come nel caso di una si-gnora che vive in camper. È giusto poter dare un aiuto anche a queste persone in difficoltà.
Una riflessione sul servizio docce
In questo periodo la Tenda sta raccogliendo le disponi-bilità dei volontari per svolgere il servizio docce per le persone senza dimora che lo richiedono.
Quando ho saputo alcuni dettagli sulle modalità in cui si sarebbe svolto tale servizio, immediatamente ho avuto una sensazione negativa; mi riferisco alla necessità di in-dossare, oltre la mascherina FFP2, anche la visiera e il camice.
La prima cosa che ho pensato era come mi sarei senti-to a rapportarmi agli ospiti vestito in quel modo, in una tenuta che non mi avrebbe fatto sentire a mio agio, so-prattutto a livello psicologico. Avevo la sensazione di pormi di fronte a loro più come un operatore sanitario (per di più da terapia intensiva…) che come una persona che svolge un normale servizio di volontariato.
Avevo dato per scontato che la mascherina, unita ad un normale distanziamento, potesse essere più che suffi-ciente per svolgere il nostro servizio tenendo conto dell’attuale situazione sanitaria.
Diverse volte avevo provato a pensare alla situazione che stanno vivendo le persone senza dimora in questi mesi. Al fatto che molte delle misure di prevenzione dei con-tagi, per le persone senza dimora, hanno conseguenze amplificate: oltre che perdere di fatto (o quasi) la possi-bilità di un alloggio temporaneo, anche limitare ulte-riormente quel poco di calore umano che potevano ave-re nel rapporto con i volontari.
Personalmente ho avuto la sensazione di quanto un certo tipo di abbigliamento, anche se di per sé non pone così tanti limiti nelle possibilità di relazione umana, possa comunque dare l’impressione agli ospiti di essere consi-derati dei malati o delle persone pericolose. Hanno la stessa probabilità di essere positivi di chi incontriamo normalmente al supermercato; ma si trovano davanti persone vestite diversamente……
Probabilmente è un problema che il mio carattere tende ad accentuare, ma ci terrei molto a preservare le poche modalità che oggi ci rimangono per esprimere comunque, anche in un periodo come questo, un certo senso di vicinanza.
So benissimo che la posizione del Consiglio è molto difficile in questo momento, dovendo trovare il giusto compromesso tra necessità di tutela della salute di tutti (ospiti e volontari), il rispetto dei protocolli e il preser-vare i valori caratteristici della nostra Associazione, da sempre ispirati alla difesa della dignità e dei diritti dei senza fissa dimora.
E ci tengo a precisare che apprezzo e sottoscrivo in pie-no tutto quello che la Tenda è riuscita a fare in questi difficilissimi mesi, quando probabilmente siamo state tra le poche associazioni che hanno fatto sforzi sovrumani pur di non lasciare sulla strada i nostri ospiti.
La mia non vuole in nessun modo essere una polemica, ma in questo momento sento la necessità di dare alcune priorità nella mia possibilità di svolgere il servizio in Tenda, e forse anche un segnale per suggerire una riflessione, sia personale che comunitaria, sui cambiamenti sociali che inevitabilmente stanno avvenendo in conseguenza dei protocolli che ci viene chiesto di rispettare.
Roberto
I nostri ospiti
Come ricorderete, dal 21 Ottobre gli ospiti sono stati accolti presso strutture alloggiative a pagamento e si sono trovati a dover affrontare un periodo di “quarantena preventiva”; trascorsa la quarantena sono risultati tutti negativi al tampone COVID. Si è subito attivato il gruppo di ascolto telefonico; i volontari contattano gli ospiti quotidianamente anche solo per una chiacchierata. In questo periodo si stanno sostenendo due delle persone accolte nella ricerca di una camera o un appartamento da poter prendere in affitto in autonomia.
Qualche aggiornamento sugli altri….
- A., un ospite che abbiamo accompagnato in questi mesi difficili, ha trovato la sua strada! Grazie alla collaborazione con altre Associazioni e il Servizio che lo segue è entrato in un progetto di co-housing; si tratta di un progetto che prevede la gestione di un appartamento condiviso. Il nostro gruppo di ascolto continua a sentirlo e ad incoraggiarlo per la nuova esperienza.
Buona fortuna A.! - A., l’ospite contagiato, è ancora ricoverato in ospedale, sta bene, ma risulta ancora positivo al tampone senza avere sintomi. In queste settimane, oltre a sentirlo, il gruppo di ascolto si è organizzato nel fargli avere qualche cambio di abbigliamento di cui aveva bisogno.
- Anche il figlio della persona contagiata è risultato negativo ai vari tamponi effettuati. Attualmente si trova in una soluzione allocativa momentanea, disposta dal Comune di Ancona. Speriamo che per lui e suo padre si aprano altre porte, dato che purtroppo non hanno nessuna risorsa sul territorio. Al momento A. sta consegnando qualche curriculum per la ricerca del lavoro.
Chi cerca… trova casa?
Come potrete immaginare, sostenere i nostri ospiti in camere di albergo è piuttosto costoso: siamo di sicuro disposti a sostenerli, se necessario, ma siamo certi che potremmo dar loro un servizio migliore (ed economi-camente meno dispendioso) tramite altre vie… Per que-sto chiediamo a tutti i volontari di aiutarci a trovare stan-ze o appartamenti da prendere in affitto ad un buon prezzo: potremo risparmiare del denaro e aiuteremmo queste persone a fare altri passi verso l’autonomia ed il rispetto di se stessi.