Passaparola gennaio 2012

L’accoglienza a Falconara
Born To be Natale
I convegni di novembre organizzati dalla Tenda d’Abramo
Che fine ha fatto Diego?

L’accoglienza a Falconara

Come noto anche dalla cronaca locale nell’ultimo periodo il nostro territorio sta vivendo un disagio, una necessità di confronto, … chiamiamola come riteniamo opportuno … sul tema delle persone che da tempo vivono e dormono all’aperto. Su richiesta di tanti proviamo a fare il punto della situazione. Le righe sotto vogliono essere solo una sintetica, molto sintetica, partenza per un’ulteriore possibilità di confronto.
La Tenda di Abramo ha partecipato a tutte le commissioni (quattro in un mese) convocate dal Comune per parlare della situazione di coloro che dormono all’aperto e che, soprattutto negli ultimi tempi, dormivano presso la Parrocchia del Rosario. Ad ogni riunione i volontari della Tenda sono sempre stati minimo in tre, con delle punte di circa dieci / quindici persone alle ultime riunioni del 5 e 15 dicembre. Ci è stato chiesto di portare un contributo sulla gestione della vicenda, alla luce della ventennale esperienza sul campo. Alla difficoltà di confrontarsi fra persone diverse per ruoli (chi istituzionalmente rappresenta il Comune, chi l’opposizione, chi le parrocchie e chi l’associazionismo …) si sono associati il forte disorientamento per chi, ascoltando e costruendo per minuscoli passi un possibile percorso di integrazione, il giorno seguente sui giornali leggeva di decisioni e ordinanze che andavano in senso fortemente contrario.
Quando si è ipotizzato di trovare una stanza per l’emergenza freddo le pagine della cronaca locale, immediatamente dopo, raccontavano della volontà della giunta di chiamare l’esercito per svolgere funzioni di pubblica sicurezza senza che nessuno lo avesse detto. Oppure se si accennava, durante le riunioni, alla distribuzione di coperte e pasti caldi incredibilmente, quanto tempestivamente, i giornalisti ci informavano che le fontane pubbliche erano bloccate per evitare che qualcuno le utilizzasse in modo improprio. Simbolicamente questi giorni coincidevano con quelli del convegno organizzato dalla Tenda sul tema della legalità, giustizia e fraternità …
Si è arrivati poi al 5 dicembre. Giornata difficile e carica di tensioni. Alle 18 la commissione e alle 21 l’assemblea pubblica. In quella giornata sono state evidenti le tensioni presenti. Non ci soffermiamo sui contenuti per necessità di sintesi. I volti dei volontari partecipanti erano comunque fortemente perplessi e soprattutto preoccupati per quanto si ascoltava. Molti sono intervenuti in entrambi gli appuntamenti portando un contributo di testimonianza ed “esperienza maturata sul campo”.
In tenda ci siamo visti alcuni giorni dopo (con un consiglio straordinario aperto a molti volontari presenti agli incontri del 5 dicembre) per confrontarci. E’ stata condivisa la volontà di impegno concreto senza tralasciare la parte del confronto aperto e franco con la giunta sulla inopportunità di alcune scelte fatte. In modo particolare riteniamo fortemente critica la scelta di chiudere l’acqua pubblica e tutto l’approccio che tende ad allontanare anziché entrare in relazione per capire e conoscere.
In quei giorni difficili è uscita la possibilità, dopo un confronto fra il sindaco e don Giovanni, di concedere una stanza da parte della parrocchia del Rosario. Con un progetto che vedesse l’impegno delle associazioni e del Comune.
Si è arrivati alla commissione del 15 dicembre dove sono state raccolte le adesioni delle associazioni al progetto: la Tenda di Abramo ha dato l’adesione, assieme ad altri. Il 19 dicembre alle 13 e 30 la prima riunione tecnica alla quale erano presenti: i Servizio Sociali del comune, la Tenda (eravamo in cinque compresi gli operatori di rete), Giò, l’Avulss e la Caritas dei Frati.
Si è partiti dalla necessità di capire il prima possibile chi e come possa essere rilasciata l’autorizzazione alla stanza. Senza autorizzazione non sarà possibile partire con l’accoglienza notturna. L’operatore (presente alla riunione) nel frattempo inizia un percorso di avvicinamento in “luoghi protetti” (Caritas dei frati o Tenda di Abramo o similari). Nella serata del 19 questo percorso di avvicinamento da parte dell’operatore è già iniziato, proprio nei locali della Tenda di Abramo, in quanto alcuni “potenziali destinatari” erano nostri ospiti…
Abbiamo anche stabilito che i “destinatari dell’intervento” saranno ben definiti e una sorta di lista di coloro che potranno eventualmente dormire nella stanza dovrà essere chiara con anticipo (in sostanza NON SAREBBE una PRIMA ACCOGLIENZA per tutti). Si è scorsa anche una veloce lista delle possibili scelte concrete sulla gestione e sul materiale vario da reperire. Il tutto subordinato alla autorizzazione. Non credo che, anche se tutto vada bene, si riesca a partire prima della Befana. Occorre coinvolgere le Associazioni non presenti al tavolo tecnico e per questo serve un aiuto di tutti. Nella serata del 19 ci siamo ritrovati (teoricamente con le altre associazioni) in realtà eravamo in cinque della Tenda di Abramo oltre ad Anna della Caritas. Ci siamo confrontati ulteriormente sulla questione, sul clima creatosi, sull’opportunità o meno di collaborare con chi non fa che innalzare barriere anziché creare le condizioni per una possibile relazione di conoscenza. Sugli eventuali “rospi” da ingoiare, ma anche sull’opportunità di oltrepassare la barriera del pregiudizio per affiancare l’azione culturale sul territorio alla concretezza della relazione umana. Per questo assieme ai tavoli tecnici qualcuno penserà ad un manifesto per coniugare la voglia di esserci sia con l’azione concreta che con la sensibilizzazione delle persone. Senza restare in una nicchia, ma cercando di far respirare aria nuova a tutti.

Born To be Natale

E’ uscita la nuova puntata di “Born to be Abramo, la trasmissione radiofonica via internet della Tenda. Potete ascoltarla (e, in parte, leggerla) all’indirizzo:
http://www.radioincredibile.com/rubriche/altre-associazioni/1669-born-to-be-natale

I convegni di novembre organizzati dalla Tenda d’Abramo

“La repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’Uomo – riflessioni su legalità, giustizia e fraternità” è il titolo condiviso dai volontari della Tenda di Abramo per i convegni organizzati a Falconara durante il mese di novembre. Un titolo che mette in relazione le previsioni teoriche della nostra Costituzione con i concetti di legalità, giustizia e fraternità, partendo dall’idea che occorre adoperarsi con responsabilità per tramutare in fatti e concretezza delle previsioni normative che altrimenti restano solo sulla carta.
Circa 250 persone hanno complessivamente partecipato ai due appuntamenti organizzati al Centro Pergoli di Falconara M., con il sostegno del Centro Servizi per il Volontariato.
La sera del 4 novembre Tonio dell’Olio del direttivo di “Libera”, partendo dalla definizione di volontario come “cittadino che si assume il carico e la responsabilità di altre persone” ha ricordato all’assemblea quanto sia fondamentale porsi delle“domande sulle cause”altrimenti lo stesso volontariato rischia di diventare “funzionale al sistema”.
In quest’ottica ha citato Tonino Bello quando parla del “Samaritano dell’ora giusta” come colui che interviene nell’emergenza della necessità; esiste poi il “Samaritano dell’ora dopo”, che si preoccupa anche delle conseguenze del bisognoso andando anche oltre l’urgenza. Infine il ”Samaritano dell’ora prima” è colui che cerca di rimuovere la cause dell’ingiustizia cercando di prevenire le possibile cause di ingiustizia. Quest’ultimo è, spesso, un ruolo che infastidisce il sistema, ma anche quello che forse più di tutti coniuga legalità, giustizia e fraternità …
L’intervento di Dell’Olio si è caratterizzato anche per le numerose narrazioni degli incontri reali avuti nel corso della sua esperienza di sacerdote fortemente impegnato nella lotta all’illegalità e alla mafia in particolare. Una sottolineatura importante è stata fatta sull’importanza di investire in campo educativo per sensibilizzare alla partecipazione e alla cittadinanza. In questo modo si intraprende un percorso di sperimentazione concreta della legalità che può passare anche attraverso l’obiezione e la critica delle “leggi ingiuste”: come ad esempio fece Don Milani con la sua “Lettera ai Giudici”.
Anche Roberto Mancini, nel corso del suo intervento del 24 novembre, è partito dalla necessità di responsabilità, come atteggiamento di base per la costruzione di una società giusta. La responsabilità in luogo anche della meritocrazia che comunque implica un’esclusione di alcuni soggetti dalla società portando con sé un’ottica competitiva. Fra gli innumerevoli spunti forniti dal professor Roberto Mancini (amico della nostra Associazione e promotore lui stesso, a Civitanova, di un’Associazione che si occupa di accoglienza dal nome “I CARE”), ci ha colpito la necessità della riscoperta, a tutti i livelli (a partire dalla politica), della bellezza e dell’arte. E’ partendo dalla contemplazione che possono sorgere nuove idee e slanci. Per cercare di rompere i consueti schemi.
La fraternità è stata un altro dei concetti alla base del suo intervento. Una fraternità intesa, in senso ampio e universale, come consapevolezza di avere “legami essenziali con l’altro senza i quali perderemmo una parte di noi stessi” e che è condizione indispensabile per ripensare l’esperienza di giustizia. Riconoscendoci reciprocamente e indissolubilmente legati da legami di fraternità si può ripartire per ripensare una nuova idea di società. Con lo sguardo necessario della misericordia che non permette al male di spezzare i legami fra le persone.
La sensazione è che il tempo sia passato troppo velocemente e che sarebbe stato bello fermarsi per continuare il ricco confronto che ha coinvolto i partecipanti in entrambe le serate.

Che fine ha fatto Diego?

Da un po’ di tempo avrete notato che al mio numero risponde Claudia, la nuova operatrice di segretariato sociale di rete. In effetti, attualmente la mia attività principale è un’altra: sono il responsabile della Casa di Zaccheo, una casa di seconda accoglienza gestita dai nostri amici dell’Associazione SS Annunziata Onlus, in collaborazione con la Caritas Diocesana. E’ una casa a cui accedono le persone senza dimora che decidono di seguire un percorso di uscita dalla strada, che può comprendere il lavoro o un percorso terapeutico ambulatoriale. Lo stile che cerchiamo di far vivere agli ospiti è quello comunitario: assieme ai volontari si gioca a carte, si studia per la patente, si guardano film e si discutono, si visitano mostre o città, si assistono a spettacoli o si partecipa a fiere: i volontari rappresentano una rete di relazioni sane per gli ospiti che si vogliono stabilire in questa zona, e cercano di stabilire simile, per quanto possibile, all’amicizia. Colgo l’occasione per fare pubblicità al Beato Gabriele Ferretti, il centro per cui lavoro: abbiamo bisogno di volontari, quindi vi chiedo di spargere la voce soprattutto fra i vostri amici Anconetani
Casa di Zaccheo:
Accoglienza : dalle 18 alle 21:30 (o anche più tardi, se c’é da fare qualcosa!)
Notte: dalle 21:30 (o prima, se ti va) alle 7 della mattina (o più tardi, se vuoi!)
Colazione: dalle 7 alle 9
Un’attenzione particolare alle notti (che sono molto serene e si dorme bene nel letto da una piazza e mezzo): tutte quelle che non riesco a coprire con i volontari le devo fare io!
– Mini-Market: aiuto alle famiglie tramite distribuzione viveri, con cenni di educazione alla gestione della spesa (dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 11:30 e dalle 15:30 alle 18)
– Mensa serale: accoglienza, cucina, servire ai tavoli (dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 19.30-20)
– Docce per persone senza dimora (dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 17:30 e il sabato dalle 9 alle 11)
– Centro diurno per persone senza dimora: hai un arte da trasmettere o vuoi passare un pomeriggio in compagnia di persone interessanti? (Dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16)

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