Passaparola Febbrario 2018

A.A.A. Cercasi collaboratori in “Redazione”
Un nuovo ragazzo alla Tenda di Castelferreti
Volevo tornare a casa, nel mio paese…
La convenzione con il Comune di Falconara Marittima
Il “Rifugio” invernale
Auf Wiedersehen, Ingo

A.A.A. Cercasi collaboratori in “Redazione”

Per molti anni Silvia Margarucci si è occupata dell’impaginazione del nostro Bilancio Sociale in maniera impeccabile ma da quest’anno non potrà più darci una mano: chi se la sentirebbe di aiutarci in questo compito? Conoscete qualche amico che si presterebbe? In fondo il BS si fa solo una volta all’anno!
Cogliamo l’occasione per estendere l’invito anche a chi se la cava bene con l’italiano: qualcuno che si occupi di correggere le bozze ci farebbe proprio comodo… Dai!

Un nuovo ragazzo alla Tenda di Castelferreti

Durante il mese di novembre 2017 siamo andati a conoscere L. un giovanissimo ragazzo del Gambia in uscita da un progetto di accoglienza per richiedenti asilo: L. ha dovuto lasciare tale progetto di accoglienza in quanto si è presentato all’audizione della Commissione Territoriale (Commissione che valuta se riconoscergli o meno uno dei 3 tipi di protezione internazionale) già con in mano un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Infatti L., durante il periodo di accoglienza, dopo aver imparato bene l’italiano ha avuto la possibilità di fare un tirocinio presso un’azienda di Senigallia. L. è piaciuto così tanto all’azienda tanto ha deciso di assumerlo con un contratto di apprendistato, con mansioni di operaio-carpentiere. L. non poteva più rimanere nella struttura che lo ospitava, ma non aveva trovato un altro tipo di sistemazione e non aveva altri tipi di “agganci” qui sul territorio; dopo una conoscenza preliminare, in cui gli abbiamo spiegato cos’era la Tenda, come funzionava la nostra accoglienza e le nostre regole, abbiamo deciso di conoscere meglio il ragazzo, ipotizzando anche un eventuale ingresso nel nostro appartamento di Seconda Accoglienza.
L. è stato ospitato in Tenda molto più dei canonici 10 giorni, il tempo necessario per conoscersi approfonditamente e reciprocamente, e durante questa permanenza si è sempre comportato bene rispettando orari, regole, volontari e altri ospiti pertanto si è deciso di ospitarlo nel nostro appartamento di Castelferretti a partire dal mese di gennaio: essendo una struttura “chiavi in mano” e non prevedendo una presenza fissa di volontari ed operatori, presuppone un’attenta conoscenza e valutazione della persona da inserire. L’Associazione deve potersi fidare ciecamente!
Dopo aver fatto un rapido “tour” dell’appartamento abbiamo letto e firmato assieme il regolamento della nuova casa, lo abbiamo accompagnato al supermercato a fare una “prima spesa”, e in questo ci hanno aiutato anche A., altro ospite dell’appartamento e J., ex ospite della casa che si è subito mostrato disponibile a fare il “fratello maggiore” invitando i due inquilini dell’appartamento a cena!
Siamo contentissimi di cominciare anche questo nuovo progetto di accoglienza!
In bocca al lupo a L. e W la Tenda!

Volevo tornare a casa, nel mio paese…

Durante il mese di maggio 2017 abbiamo conosciuto R., un uomo poco più che cinquantenne originario del Marocco.
R. è arrivato in Italia più di 20 anni fa; dopo aver perso il lavoro è vissuto sempre in condizioni molto precarie. R. ha avuto anche diversi problemi legati al mondo delle dipendenze, subendo anche diversi ricoveri in strutture terapeutiche.
Al problema della dipendenza si è aggiunto, nel tempo, anche un problema di asma cronica.
Non avendo alcun tipo di risorsa in Italia e avendo anche ricevuto alcuni decreti di espulsione R. ha deciso di ritornare nel suo Paese. Tramite alcuni operatori si è messo in contatto con un’Associazione che si occupa di effettuare i rimpatri volontari assistiti. I colloqui sono andati a buon fine quindi R. è entrato a tutti gli effetti a far parte di tale Progetto.
L’Autorità competente ha visto di buon occhio tale programma di ritorno volontario assistito e non ha posto ostacoli al progetto, consentendo la permanenza di R. nei centri di prima accoglienza.
I tempi per procedere al rientro in Patria erano legati all’insorgere di nuovi problemi di salute: prima di partire R. doveva sottoporsi a degli importanti interventi agli occhi.
Visti i presupposti, essendo fattibile questa progettualità legata al programma di ritorno volontario assistito, abbiamo ospitato R. più tempo rispetto ai canonici 10 giorni.
Durante la permanenza in Tenda R. ha partecipato ogni settimana al nostro gruppo di ascolto e si è sentito accolto ringraziandoci più volte per quanto stavamo facendo, era contento di ritornare nel suo paese dove sua sorella era pronta ad accoglierlo.
Ad agosto R. è stato ospitato presso “Un Tetto per Tutti” di Ancona che ha condiviso tale progettualità e durante il mese di settembre, vista ancora l’effettività del progetto, abbiamo deciso di accoglierlo nuovamente in Tenda.
Purtroppo poco dopo l’Autorità competente gli ha notificato una raccomandata in cui si attestava la mancata accettazione del nulla-osta necessario per partire e la possibilità di presentare, entro 10 giorni, delle memorie per contrastare tale provvedimento. Tramite un Avvocato di Ancona R. ha presentato tali memorie ma è a tutt’oggi in attesa di una risposta.
Negli ultimi periodi R., a causa di questo stress, di questa nuova incertezza e viste le difficoltà nel realizzare il sogno di ritornare a casa, era sempre nervoso e gli è capitato più volte di rispondere male ad alcuni volontari e operatori; non tollerando questi comportamenti si è deciso di non concedergli più prolungamenti dell’accoglienza.
Al di là di quest’ultimo episodio il paradosso sembra evidente, in un momento storico come quello in cui stiamo vivendo vengono posti ostacoli a chi decide di ritornare nel Paese di provenienza, senza però offrire a queste persone la possibilità di regolarizzarsi e di stabilizzarsi.
In fondo R. voleva solo tornare a casa, nel suo Paese…

La convenzione con il Comune di Falconara Marittima

Dopo otto mesi di trattative e confronto siamo giunti a firmare la Convenzione con il Comune di Falconara che ogni due anni va rinnovata. Un bel traguardo perché crediamo sia importante tenere un rapporto di dialogo e di collaborazione con l’Ente Locale che governa la nostra città. Una collaborazione che testimonia l’obiettivo di voler operare insieme per il bene del territorio, mantenendo le mission e l’identità di entrambi i soggetti coinvolti. La struttura della convenzione è pressoché identica a quella precedente, L’unico cambiamento sta nella possibilità di concedere l’utilizzo della Casa di Seconda Accoglienza di Castelferretti anche a persone in carico ai Servizi Sociali del Comune, solo nel caso in cui fosse libera e l’utente abbia trascorso un periodo di massimo tre mesi nella nostra casa di prima accoglienza, in modo da conoscerlo e valutarlo all’interno del suo progetto di autonomia. Come Consiglio abbiamo concordato questa nuova modalità perché abbiamo riscontrato negli ultimi anni che in alcuni periodi questa struttura è rimasta libera a causa della difficoltà generale nel trovare un lavoro per i nostri ospiti, per cui al fine di ottimizzarla e valorizzarla ci sembra giusto anche aiutare le persone che sono in difficoltà residenti nella nostra zona. Inoltre potrà essere un’ulteriore occasione per collaborare con il Comune e quindi confrontarci sulle prassi e le modalità di intervento a favore delle persone senza dimora del medesimo territorio.

Il “Rifugio” invernale

Come l’anno scorso, un gruppo composto da Unità di Strada, Gruppo Scout Falconara 2, Il Comune di Falconara e anche la Tenda, assieme a tutta la Parrocchia San Giuseppe di Falconara ha allestito un dormitorio aggiuntivo per chi non riesce ad entrare negli altri centri della zona.
Quest’anno, grazie alla grande disponibilità di Don Walter, è stato utilizzato un locale in via Friuli, con stanze grandi ed in buone condizioni.
Numerosi ospiti stanno già dormendo in questa struttura ma se si vuole tenere aperto per tre settimane dobbiamo continuare a raccogliere disponibilità per i volontari.I volontari della Tenda che vogliono dare una mano possono rendersi disponibili mandare una mail a info@tendadiabramo.it o, se non hanno dimestichezza con tale strumento, contattare un consigliere. I turni sono dalle 19 alle 22 e dalle dalle 22 alle 7 (turno di notte,solo uomini).

Auf Wiedersehen, Ingo

A gennaio, dopo alcuni mesi di malattia, ci ha lasciati Ingo, un signore tedesco di 55 anni che qualche anno fa è stato ospitato a lungo in Tenda.
Ingo viveva in Italia da molti anni e per molti di essi in condizione di “persona senza dimora”.
Le informazioni sul suo passato sono molto poche, lui non ne ha mai parlato volentieri; sappiamo soltanto che in Germania aveva frequentato un istituto tecnico e che poi aveva lavorato come magazziniere presso un’azienda che si occupava di spedizioni postali.
Non è mai riuscito a spiegare le ragioni della condizione di forte emarginazione in cui si era poi trovato a vivere ad Ancona.
L’Associazione SS. Annunziata (braccio operativo della Caritas della Diocesi di Ancona-Osimo) lo ha conosciuto nel corso del 2008 quando dormiva nella zona del porto di Ancona, aveva alcuni problemi legati al “mondo” delle dipendenze e contatti umani molto rari, non era stato in grado di rivolgersi a nessun Servizio ed era privo di documenti.
Per alcuni anni l’attività dell’Associazione con lui è stata orientata ad un semplice avvicinamento in quanto lui si è sempre mostrato molto diffidente.
Si potrebbe parlare di un cambiamento e di un vero e proprio inizio di un percorso progettuale con lui a partire dal 2010 quando tramite il Dottor Carlo Niccoli, Presidente dell’Associazione SS. Annunziata, si è riusciti ad agganciarlo a causa della sua situazione sanitaria notevolmente compromessa; Ingo, infatti, ha dovuto effettuare tre diverse operazioni alle anche.
A seguito della degenza in ospedale è stato ospitato per qualche tempo in una struttura di Senigallia e poi per alcuni mesi in Tenda con l’obiettivo di evitare il rapido ritorno in strada; in questo periodo si stava preparando un percorso per il suo futuro. Nell’estate del 2011 Gli operatori della SS. Annunziata hanno avuto la possibilità di inserire Ingo in un appartamento assieme ad un altro ospite, e quest’accoglienza è durata più di 3 anni! Successivamente si è reso necessario, non per sua responsabilità, spostare Ingo dall’appartamento così ad aprile 2015 Ingo ha trovato ospitalità presso la casa di seconda accoglienza “Casa Zaccheo”, in cui è rimasto fino al momento in cui, a causa di alcuni accertamenti sanitari, gli è stato diagnosticato un grave malattia. A lungo è stato ricoverato prima a Torrette e poi a Chiaravalle.
La sua presenza discreta e silenziosa è stata una costante familiare nel corso degli ultimi dieci anni.
Con i suoi silenzi sapeva farsi capire ed è riuscito ad entrare nel cuore di chi lo ha conosciuto.
La compostezza ed il coraggio con cui ha affrontato la malattia è un grande insegnamento per tutti noi.

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