Passaparola giugno 2009
La strada di Talib
Adesso tocca a noi!
5 per 1000 alla Tenda
Il progetto “Lavoro vo’ Cercando”
Attraversare il confine… per una convivenza possibile
Porta a porta: non la spazzatura, e tantomeno Vespa…
Il ventennale si avvicina!
Resoconto assemblea
Quote associative!!!!!!
La strada di Talib
Qualcuno si ricorda del giovane Talib? È stato ospite da noi, prima in accoglienza e poi a Castelferretti, per un periodo piuttosto lungo, diciamo da settembre a dicembre 2009; Talib era arrivato minorenne in Italia dall’Afghanistan, e dopo alcuni mesi in una comunità di accoglienza per minori non accompagnati, è uscito al compimento della maggiore età. Fortunatamente, la sua esperienza di strada è stata assai breve: spostatosi da Foggia ad Ancona, e presentatoci da un nostro ex-volontario che lavorava al Consorzio Italiano Rifugiati, Talib ha cominciato una delle nostre borse lavoro, e avendo lavorato già da minorenne in Iran come piastrellista, è riuscito a reggere bene il lavoro in una ditta edile (nonostante il suo aspetto tutto sommato gracile!). Il datore di lavoro non ha mai espresso la minima lamentela a riguardo, e alla scadenza della borsa lavoro l’ha assunto con contratto di apprendistato: ora può permettersi un’abitazione insieme a dei compaesani in Ancona. Per quanto mi riguarda, è stato piacevole lavorare con lui: non avendo vissuto molto in strada, forse non ha ben capito la fortuna che ha avuto nel suo percorso e le concessioni che gli abbiamo riservato, facendo anche qualche capriccio… Però è stato bello poter puntare un po’ più in alto, rispetto allo
standard delle persone senza dimora con cui mi trovo a lavorare, che tendono a far arrancare molto l’utente (alcolismo, salute mentale, burocrazia, precedenti penali): ho avuto il piacere di accompagnarlo ad aprire un
libretto postale, ha intenzione di prendere la patente e gli piacerebbe anche studiare in una scuola serale per crescere professionalmente: gli auguro buona fortuna, e lo invito a continuare così!
Diego Cardinali
Adesso tocca a noi!
In questi giorni, la nostra associazione (assieme ad Avvocati di Strada) sta cercando di aiutare il nostro amico Pasquale, un signore che vive in macchina ormai da anni in via Galilei; Pasquale verrà spostato momentaneamente presso il parcheggio della disponibilissima Associazione “Blu” di Falconara M.ma, ma tale soluzione è comunque solo provvisoria, in attesa di una sistemazione abitativa ed autonoma.
A tal fine, è di FONDAMENTALE IMPORTANZA (nonché nostra UNICA SPERANZA!) che tutti i volontari della Tenda si diano da fare per trovare una casa in affitto per Pasquale; visti alcuni suoi problemi di deambulazione, sarebbe meglio che la casa fosse al primo piano o dotata di ascensore. Ovviamente, il canone di affitto deve essere il più basso possibile, anche perché le esigenze non sono troppo particolari (un monolocale va più che bene).Avendo lavorato per tutta la sua vita, Pasquale dispone di una pensione che gli assicurerà la possibilità di pagare l’affitto.
5 per 1000 alla Tenda
Se sei interessato a destinare il tuo 5 per 1000 dell’Irpef al sostegno del servizio alle Persone Senza Dimora
offerto dalla nostra associazione, ci sono tre modi diversi di farlo.
Puoi:
– compilare un’apposita scheda se non denunci alcun reddito;
– oppure se fai il modello 730, compilare anche il modulo 730bis;
– oppure quando consegnerai il modello UNICO devi scriverlo nel frontespizio vicino alle
informazioni sulla destinazione dell’8 per mille.
Prendi i documenti che ti servono e annota questi dati:
occorre
1.firmare in corrispondenza della dicitura “Sostegno delle organizzazioni non lucrative …”
2.scrivere il codice fiscale della Tenda: 93023980423
Chiediamo a tutti di diffondere quanto più possibile l’iniziativa, e di fornire a quelli che conosciamo (parenti, amici, conoscenti, colleghi di lavoro) il nostro codice fiscale
Se il cittadino non esprime alcuna preferenza, il 5 per mille resterà allo Stato.
Nella sezione documenti/sensibilizzazione del nostro sito www.tendadiabramo.it trovi un volantino che puoi fotocopiare e distribuire a chi vuoi.
Il progetto “Lavoro vo’ Cercando”
La crisi sembra spaventare tutti e minare alle fondamenta il nostro “benessere”, derubandoci soprattutto di una risorsa fondamentale: il lavoro. La modesta risposta della nostra piccola Rete dei servizi alle Persone Senza Dimora a questo problema si chiama “Lavoro vo’ Cercando”; è un progetto di cui sarà capofila l’associazione “SS Annunziata”, nato da un’idea di Dante, nostro volontario e consigliere, nonché educatore di una comunità di accoglienza per minori stranieri non accompagnati.
Ogni associazione, ogni ente – pubblico e privato – che si occupa di inserimento lavorativo, va costantemente alla ricerca di datori di lavoro bisognosi o interessati ad assumere: molto spesso, una volta trovata un’azienda disponibile, l’associazione cerca di arrangiarsi per rendere i propri utenti “adeguati” a quel tipo di lavoro. Il nostro obiettivo, come quello dell’Opera Padre Guido, il Centro Caritativo “Giovanni Paolo II” di Ancona (gestito dall’associazione “SS Annunziata” Onlus), l’Associazione “Il Seme” di Senigallia e le comunità
“Tortorelli” e “Il Maggiolo”, sarà prossimamente quello di unire le forze in questa ricerca, al fine di dare
risposte migliori ai datori di lavoro (pescando, fra tutti gli utenti della Rete quello più adatto a svolgere tale
occupazione lavorativa), sfruttare al meglio le capacità lavorative degli utenti, svolgere indagini strutturate (dividendosi le zone) sulle necessità di assunzione delle aziende della nostra zona, stabilire contatti con enti
(Centro per l’impiego) ed associazioni di categoria che si occupano del mercato del lavoro, fornire
accompagnamento e supporto alle aziende che decidono di dare una possibilità di occupazione lavorativa ai
nostri ospiti.
Grazie alla preziosa collaborazione del Centro Servizi per il Volontariato, questo progetto è stato presentato al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, ad un concorso nazionale che si svolge annualmente e che premia i migliori progetti di associazioni di volontariato di tutta Italia. Lo stesso concorso per cui, nel 2007, il nostro progetto “Una Rete per l’Inclusione” era stato finanziato classificandosi al diciassettesimo posto; lo stesso concorso in cui, quest’anno, questo progetto si è classificato addirittura nono!
Il finanziamento di 45 mila euro di cui beneficeremo comprenderà il supporto ad un laboratorio di riadattamento al lavoro per persone che sono in strada da moltissimo tempo, un database per l’incrocio fra domanda ed offerta di lavoro, e un operatore che si occuperà, fra le altre cose, di svolgere attività di tutoraggio per le 15 borse lavoro previste dal progetto.
Attraversare il confine… per una convivenza possibile
Venerdì 15 maggio presso il Centro ”P. Pergoli” di Falconara si è svolto il convegno <per una convivenza possibile>>, che la nostra associazione ha organizzato insieme all’associazione Free Woman.
Gli interventi dei quattro relatori (ne avevamo invitati tre ma il dottor Morrone ha voluto dare un poco di spazio anche ad una psicologa sua collaboratrice, la dott.ssa Daria Maggio) sono stati davvero notevoli per profondità dei contenuti e per efficacia comunicativa. Dispiace un po’ che la sala, pur se piena, non sia stata pienissima, perché i contributi proposti nel corso del pomeriggio incrociavano con straordinaria opportunità le nostre strade: se si riproporrà un’esperienza di questo tipo, bisognerà pensare ad un’altra fascia oraria, o ad un altro giorno della settimana.
Il dottor Aldo Morrone, direttore dell’Istituto San Gallicano di Roma, ove una équipe di ventotto persone esercita la Medicina per i migranti e per le persone in disagio sociale, ha trasmesso la passione di chi, pur consapevole delle difficoltà crescenti in cui opera oggi chi entra in relazione con persone migranti e con persone povere o poverissime, si rifiuta di tecnicizzare i suoi interventi di aiuto e insiste a credere, con entusiasmo, che, prima e più che curare, sia importante guardare i volti, ascoltare le storie, fare spazio alle vite degli altri nel rispetto, nell’attenzione e, soprattutto, nella tenerezza. Il succo del racconto che Morrone e la dottoressa Maggio hanno fatto dei loro interventi recenti a Lampedusa, sia nel Centro di Identificazione ed Espulsione sia, drammaticamente, nelle navi che arrivano o tentano di arrivare, è stato infatti, sorprendentemente, l’invito a non cadere nella tentazione del fare: si tratta, dicono gli esperti del San Gallicano, quando si opera con le persone in disagio, di entrare in un’empatia tenera e di permettersi i sentimenti. Essere uomini e donne, in relazione, è la cura più efficace.
Don Giovanni Nicolini, monaco dossettiano, già direttore della Caritas di Bologna e oggi parroco di Dozza, sostiene che la nostra civiltà, per struttura e oggi per una specie di involuzione progressiva, manca il principio della maternità: come a dire che non sappiamo lasciarci amare e amare in modo materno, ci rifiutiamo di assumere in profondo quel modo di abbracciare, comprendere, accompagnare, ascoltare che è tipico delle madri. Il suo discorso, come si può vedere, si è subito collocato in un ambito spirituale così profondo che nel suo caso questo riassunto sarà particolarmente impreciso e parziale. Migranti o italiani, poveri, miseri o ricchi che siano quelli con cui entriamo in contatto, secondo Nicolini la questione scottante sta nel fatto che noi oggi abbandoniamo l’altro, e così facendo costruiamo due solitudini, mille solitudini: la nostra, le altre. E’ questa modalità profondamente non accogliente e arida di gente che non sa dire “mamma” che ci ammala e ci consegna ad un’infelicità freddissima.
Crede, invece, Massimo Ghirelli, presidente dell’Archivio Immigrazione di Roma, giornalista e saggista,che l’attuale difficoltà- incapacità di entrare in un rapporto positivo con le persone immigrate sia di tipo mentale. Non riusciamo, dice Ghirelli, a gestire la complessità cui la società multietnica – che c’è, punto e basta – inevitabilmente comporta: il pluralismo delle lingue, delle culture, delle visioni del mondo richiede interpretazioni, analisi, risposte comunque intelligenti e quello dell’intelligenza (intus-legere: guardare/leggere dentro) è davvero uno sforzo cui, per vari motivi, vogliamo sottrarci. E ci sottraiamo: come
quando, ad esempio, scriviamo o accettiamo di leggere resoconti giornalistici che sottolineano il binomio straniero-delinquente in modo strumentale, ideologico, banalizzante.
Del convegno ancor più che i concetti, parte dei quali abbiamo riferito, è stato bello il timbro, che era appassionato, concentrato, caldo: come il ricordo di Elena, di Elena Passini, che si è fatto riflessione che impegna, testa e cuore, ad “attraversare il confine… per costruire una convivenza possibile”.
Porta a porta: non la spazzatura, e tantomeno Vespa…
E’ iniziata a maggio, e continuerà a giugno, la consegna “porta a porta” durante i turni del nuovo manuale operativo dei volontari della Tenda di Abramo.
L’obiettivo del manuale è quello di agevolare lo svolgimento dei turni, avendo come “stella polare” la serenità degli ospiti, dei volontari che fanno servizio con noi e di quelli che ci seguiranno.
In particolare capiamo tutti l’importanza, per un’associazione come la Tenda fatta da oltre 200 volontari, di tenere un comportamento uniforme al fine di fornire un servizio coerente e qualitativamente alto.
Ci teniamo a sottolineare almeno due aspetti.
Il primo riguarda il passaggio di informazioni. E’ fondamentale che ci si assicuri sempre di trasmettere tutte le informazioni che riguardano il turno sia di persona (per i volontari dell’accoglienza ai volontari della notte)
che compilando in modo esaustivo il registro giornaliero (quello ad anelli) e le note sul PC. Teniamo sempre
presente che non è una cosa burocratica ma dobbiamo raccontare agli altri cosa è successo di rilevante nel nostro turno. Se lo ritenete opportuno fate pure una telefonata ai volontari del giorno dopo.
Chiaramente perché il passaggio di informazioni avvenga, oltre a qualcuno che trasmette serve qualcuno che riceve. Quindi prima di iniziare il turno dedichiamo sempre un quarto d’ora del nostro tempo per leggere il registro e le note. E’ fondamentale per gestire consapevolmente il turno.
Il secondo aspetto riguarda il registro degli ospiti (quello verde). Si tratta dell’unico registro obbligatorio per legge. Va compilato secondo le indicazioni del manuale (sono previste sanzioni amministrative in caso di cattiva osservanza della legge).
Il manuale contiene molti altri punti importanti su cui ci sono comportamenti difformi (divieto di ricevere in custodia i bagagli, fornire cibo ai non ospiti, gestire correttamente l’entrata in Tenda).
Vi chiediamo di leggerlo e di farci avere le vostre osservazioni.
Francesca Bartolucci vitainfattoria@gmail.com
Matteo Moroni prometeo.ulisse@gmail.com .
Il ventennale si avvicina!
Come abbiamo fatto presente all’assemblea, nel 2010 la Tenda festeggerà i suoi primi venti anni di attività!
Abbiamo discusso parecchio sull’impostazione generale degli eventi da organizzare, ma è importante cominciare fin da subito a fare un sondaggio delle disponibilità a collaborare: forza, fatevi avanti! Più siamo,
più è facile, leggero, divertente e soprattutto produttivo organizzare i festeggiamenti e le iniziative: la fantasia e la creatività possono arricchire di molto gli eventi, ed essere quindi di grande stimolo per la città di Falconara Marittima.
Potete rivolgervi a un qualunque membro del Consiglio
Resoconto Assemblea
Anche quest’anno è arrivato l’importante appuntamento dell’assemblea annuale dei soci: il 19 maggio ci siamo incontrati (circa 50 persone – buon risultato! – ma migliorabile), per discutere dell’anno passato, fare il punto sull’attualità e provare a trovare alcuni spunti per il futuro.
In un’associazione di volontariato i momenti assembleari sono particolarmente importanti perché, al di là dell’apparente formalità, rappresentano occasioni uniche di confronto e di partecipazione associativa, fornendo una fondamentale possibilità di confronto fra persone che stanno facendo una strada assieme, anche se divise in turni mensili e come consiglio crediamo sia importantissimo confermare e migliorare ancora la centralità di certi appuntamenti per la nostra associazione.
Lasciando fuori dalla finestra, per un paio d’ore, una bella serata di maggio abbiamo esposto (Goffredo) e votato il rendiconto finanziario del 2008 e previsione per il 2009: grazie all’arrivo di alcuni finanziamenti (come il 5 per mille del 2006 e i contributi per i progetti di rete) abbiamo chiuso l’anno con un attivo di circa
settemila euro (7609 per la precisione): i nostri sindaci revisori hanno dato il loro assenso.
Ci siamo inoltre confrontati sulle linee guida del ventennale che vorremmo celebrare, all’inizio del 2010
(essendo l’atto costitutivo del 20/01/1990), soprattutto per ricordare i tanti che hanno avuto il coraggio di
lanciare una sfida all’apparenza impossibile circa 20 anni fa e per rinnovare alla nostra città, in questo
particolare momento storico, l’importanza dei temi su cui lavoriamo quotidianamente.
Ci siamo confrontati in maniera molto interessante tirando fuori numerose idee e arrivando ad alcune linee
guida che dovranno essere concretizzare da alcuni volontari che se no vorranno fare carico in prima persona
assieme al consiglio.
Abbiamo inoltre approfittato per ascoltare da Diego ed Erika alcuni dettagli dei progetti di rete svolti nel 2008 e dei nuovi che, assieme ad altre associazioni e cooperative, ci vedranno ancora una volta impegnati nel 2009.
Infine Matteo, Francesca e Dante hanno fatto il punto del tanto lavoro effettuato dai gruppi volontari (formazione, stand, organizzazione) e casa, grazie al contributo prezioso dei tantissimi che, a testa bassa,
portano avanti con amore e passione il servizio per coloro che bussano alla nostra porta…
Quote associative!!!!!!
Torna il consueto appuntamento per ricordarvi delle quote associative…
La quota associativa permette di diventare ufficialmente SOCI della Tenda, di continuare a svolgere il
proprio servizio e di essere visibili all’esterno come forza di aggregazione sociale. Ricordiamo che la nostra
associazione basa le sue fondamenta economiche sulle quote dei suoi volontari e sulle offerte: la regolarizzazione è pertanto un aspetto di fondamentale importanza. Inoltre vi ricordiamo che essere soci
garantisce la copertura assicurativa che altrimenti è valida solo per gli ospiti; anche per quest’anno la quota
associativa base è di € 12.
Di seguito vi ricordiamo le modalità con cui è possibile effettuare la regolarizzazione:
BOLLETTINO POSTALE:
intestato a: Associazione Volontariato La Tenda di Abramo ONLUS C/C n°: 13023601
BONIFICO BANCARIO:
CIN: Z ABI: 05308 CAB: 37350 CONTO: 000000011693
INTESTATO A: La tenda di Abramo centro di solidarietà Via Italia, 35 — 60015 Falconara Marittima (AN)
CASSETTINA ROSSA (nell’armadio marrone della sala dell’accoglienza di fianco a quello del vestiario):La chiave per aprirla è la “P”. E’ fondamentale registrare l’operazione sul blocchetto delle ricevute in duplice copia prendendone la seconda.