Passaparola febbraio 2010
Messaggio dell’Arcivescovo Tettamanzi
Riflessioni sui vent’anni
Articolo di Radio Incredibile sul libro “Sono qui, di passaggio”
Eventi Ventennale
Messaggio dell’Arcivescovo Tettamanzi
Milano, 20 gennaio 2010
Carissimi,
sono lieto di ricordare con voi il ventesimo di fondazione della vostra Associazione Tenda di Abramo Onlus.
È un anniversario importante che dimostra come il piccolo seme piantato anni fa abbia dato buoni frutti: sì, perché scegliendo di occuparvi delle persone senza fissa dimora avete visto lontano.
Quello che poteva sembrare un fenomeno marginale seppur frequente è diventato, purtroppo, un problema sempre più diffuso.
Le mutate condizioni economiche vedono un afflusso diverso alle vostre strutture, ma voi rispondete con immutata abnegazione e dedizione accogliendo i fratelli in difficoltà
senza guardare alla loro provenienza.
Avete saputo coinvolgere le realtà di Chiesa e della società civile presenti sul territorio creando una fitta rete di collaborazione per portare avanti questo vostro progetto di testimonianza del messaggio d’amore del Vangelo. Vi definite un laboratorio di cittadinanza attiva: è una bella espressione che mostra come tutti possano e debbano contribuire a un mondo solidale con gesti anche piccoli, con segni di prossimità che, moltiplicati, portano beneficio a tanti.
Auguro di cuore che il vostro esempio sia sempre più contagioso e tocchi il cuore di tanti e su voi tutti imploro la benedizione del Signore.
Con grande affetto,
e con la sicurezza di un cammino sempre in crescita
per la dignità delle persone senza fissa dimore
Dionigi Card. Tettamanzi
Arcivescovo di Milano
Riflessioni sui vent’anni
Ho accolto con entusiasmo i festeggiamenti per questi 20 anni della Tenda, realtà che anche per me è stata ed è fonte di crescita, di incontro, e di “messa in discussione”.
Ho seguito anche se un po’ da lontano i primi passi della nascita, anche se non sono diventato subito volontario perchè a quei tempi già molto preso dalle attività a Castelferretti. La “campagna acquisti” fatta (mi sembra) soprattutto da Franco Giacometti, ma anche da Massimo Duca ed altri amici, mi ha portato a fare un turno di notte al mese. A quei tempi c’era ancora l’obiettore, addosso al quale gravava gran parte del peso della conduzione della struttura. La prima impressione è stata il toccare con mano una serie di cose fino ad allora vissute solo di sfuggita, o tramite il filtro dei mass-media. Nel tempo mi viene sempre da dire a tutti: se vuoi capire chi è lo straniero, o l’italiano che ha una vita totalmente diversa dalla tua qui lo puoi incontrare. Questa cosa mi ha spinto a cercare sempre, in diversi campi, di farmi una conoscenza delle situazioni il più possibile alla fonte, prima di formulare un giudizio. Una telecamera inquadra quello che all’ operatore o al suo datore di lavoro interessa, non ti permette di vedere e sentire a 360 gradi. Nel leggere con attenzione il libro sono riemersi anche a me tanti ricordi. La vecchia casa con le stanze strapiene di letti, gli odori dei cibi e delle persone, le chiacchierate con alcuni, a volte mettendo alla prova il mio scarso inglese o francese; una sera d’ inverno i carabinieri ci consegnano un uomo robusto con cappello e impermeabile, sul quale aveva appuntate una miriade di spillette, medagliette, catenelle.
Dalla carta d’ identità si comprese che veniva dalle parti di Civitanova Marche, ma aveva bevuto un po’, era infreddolito e non riusciva a dire una parola. I posti erano tutti occupati ma si addormentò sul divano e se ne andò in silenzio la mattina dopo. In un’ altra occasione io ed un altro volontario subimmo le ire di un paio di ospiti prepotenti. In seguito si apprese che uno era pluripregiudicato, ma la cosa trovò comunque una soluzione. Gli ospiti, (ognuno per il suo motivo) ce l’hanno con il mondo, e il volontario che hanno di fronte, anche se li aiuta, finisce x diventare il rappresentante di quel mondo. Riuscire a gestire la Tenda senza gli obiettori sembrava impossibile, invece è stato fatto. Ho condiviso pochissimi degli sforzi fatti per aprire la nuova sede ma ricordo come fosse ora la missione al centro di Ancona per prelevare i pesantissimi pezzi della cucina. Nel tempo mi sono reso disponibile per fare anche l’accoglienza, occasione di maggiore contatto con gli ospiti e di vita nella Tenda. Per comodità, quando è possibile, li faccio uniti, per la “gioia” di qualche ospite che attende il cambio di turno per rinnovare le richieste di indumenti, di permessi per brevi uscite (non concesse!) e oggetti vari. Va rilevato che negli anni sono stati tanti gli sforzi fatti per rendere la Tenda accogliente sia per gli ospiti che per i volontari e per assicurare comportamenti più uniformi possibili. Ancora tanti incontri memorabili con ospiti di ogni tipo ( la romagnola sempre incinta, il siciliano che portò in giardino la sua Harley Davidson, Lo straniero adottato che era voluto tornare a visitare il suo paese d’ origine, ecc.), con un po’ di amarezza quando si rivede qualcuno di questi bussare di nuovo alla Tenda. Nel tempo dai volontari più esperti ho appreso che il linguaggio con cui ci si relaziona è fatto di parole e di gesti. Forse anche il modo di vestire crea più o meno sintonia, e io non me la sento di andare a fare accoglienza in giacca e cravatta. Un altro gesto per abbattere la divisione tra ospiti e volontari è sicuramente lo stare a cena con loro. E’ importante anche cercare l’ armonia con gli stessi volontari, cercando di far esprimere la sensibilità di ognuno, di essere accoglienti con i nuovi arrivati, di arrivare insieme a fare delle scelte. La breve esperienza nel consiglio di amministrazione mi ha fatto conoscere ancora meglio il funzionamento della tenda, i rapporti con le istituzioni, ma solo ora con la lettura del libro ho compreso meglio anche l’importanza del lavoro di rete. Delle associazioni di cui faccio parte la Tenda è sicuramente la più ammirevole per la ricerca del rispetto del proprio Statuto, la puntuale convocazione dell’ Assemblea dei Soci, il periodico rinnovo delle Cariche sociali, l’annuale presentazione del Bilancio, che dal 2003 è stato anche affiancato dal Bilancio Sociale. Oltre alla “struttura” permane l’attualità dell’ esperienza della Tenda, in una società sempre più multietnica e multiculturale. Sulla porta di una chiesa della nostra provincia ho letto : “Se non aprirete in tempo le vostre porte verranno sfondate”. Per concludere mi risuona alla mente una canzone di Jovanotti : Voglio trovar casa…Ma casa dov’ è ?!? La Casa è dove posso trovar Pace… con Te !
Castelferretti, 21 gennaio 2009 – Sergio Badialetti
Articolo di Radio Incredibile sul libro “Sono qui, di passaggio”
Quella della Tenda di Abramo è una storia che si racconta da sola, attraverso le centinaia di voci che l’hanno animata nel corso di questi venti anni, voci che – singolarmente e nella loro coralità – ci svelano un’oasi di solidarietà in un deserto (quello che dagli anni Ottanta giunge fino ad oggi) fatto di egoismo e di paura nei confronti dell’alterità.
Nei confronti dello straniero, del senza fissa dimora, infatti, gioca un ruolo decisivo la categoria freudiana del perturbante, ovvero quella condizione di paura e di ansia, accompagnata da un senso di confusione e di estraneità, che si ingenera di fronte di qualche cosa di familiare ed estranea a un tempo. La vita di strada è qualcosa che sappiamo non appartenerci, in quanto membri integrati della comunità sociale, ma di cui percepiamo la possibilità e per questo la rifuggiamo, a volte apertamente, attraverso gesti espliciti, più spesso inconsciamente, attraverso la violenza dell’indifferenza.
La Tenda di Abramo è l’espressione del tentativo di rimuovere questa dimensione perturbante della vita esclusa e con essa la decisione di assumere in sé la normalità di questa possibilità.
È all’interno di questa abnorme normalità che la Tenda di Abramo si è mossa lungo questi anni. Una normalità espressa dai suoi volontari, dalle loro diverse storie di vita che fanno dell’esperienza della Tenda un puzzle articolato ma estremamente coeso, che ci regala l’espressione di un abbraccio.
Per restituire la storia della Tenda, allora, era necessario dare ordine a questo racconto collettivo. Un ordine arbitrario, forse, ma quello che – come curatori – ci sentivamo potesse render conto della storia dell’associazione anche a coloro che l’hanno solo sentita nominare o che non la conoscono affatto.
Tra i diversi ordini possibili abbiamo scelto il più semplice, quello cronologico. La storia dell’Associazione è qui raccontata seguendo il filo rosso degli anni, dall’origine ad oggi, lasciando parlare in prima battuta coloro che si sono succeduti alla presidenza facendo sì che, all’interno di questa trama, si aprissero diverse finestre, che facessero emergere l’esperienza di chi – nel corso di questi anni – per la Tenda è passato, tanto come volontario quanto come ospite.
Un libro che, oltre a “celebrare” il ventesimo anno di vita dell’Associazione, ha anche la modesta ambizione di rappresentare una buona pratica all’interno delle iniziative di intervento a sostegno delle marginalità estreme.
Vi lasciamo allora questo piccolo libro, molto più piccolo del cuore immenso della Tenda.
(potete ascoltare l’audio della presentazione del libro seguendo le indicazioni su www.tendadiabramo.it)
Eventi Ventennale
venerdì 19 febbraio
– ore 21.15 – Via Crucis Diocesana dei giovani con partenza dal piazzale antistante la chiesa dei frati di Falconara (sant’Antonio)
A vent’anni precisi dal primo ospite accolto
sabato 20 febbraio
– ore 17.30 – Centro Pergoli – Piazza Mazzini, Falconara M.ma
Presentazione del libro: “Occasioni mancate. Antropologia delle marginalità estreme e politiche sociali” di Federico Bonadonna
Dopo “In nome del barbone’’ la strada raccontata dal punto di vista degli operatori. Sarà presente l’autore.
Docente universitario, dal 1997 al 2008 ha lavorato per il Comune di Roma dirigendo i servizi d’intervento in favore delle persone senza dimora. Dal suo precedente libro è stato tratto
il film “Civico Zero” di Francesco Maselli
domenica 21 febbraio
– ore 11.30 – Parrocchia S. Giuseppe – Via Italia, Falconara M.ma
Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Arcivescovo Edoardo Menichelli
mercoledì 24 febbraio
– ore 21.00 – Sala Mercato di via Bixio, Falconara M.ma
“I volti della pace”
Momento di spiritualità con i rappresentanti delle religioni: buddhista, ebraica, islamica, cristiana: cattolica, ortodossa, protestante avventista.
venerdì 26 febbraio
– ore 21.00 – chiesa S.Rosario, Falconara M.ma
Intervento di Padre Alex Zanotelli