Passaparola maggio 2015
Assemblea dei Volontari
L’essenziale è invisibile agli occhi
5 per mille alla Tenda
I maggio al Campo Rugby del Parco del Cormorano
Un esempio concreto in cui la comunità cresce insieme al servizio
Assemblea dei Volontari
Non prendete impegni per venerdi 29 maggio, perché abbiamo l’assembla annuale dei volontari alle ore 21.15 nei locali della Parrocchia San Giuseppe (quella di Don Leo, per intenderci). Il consiglio ha voglia di raccontarvi le attività dell’associazione e di confrontarsi .
L’essenziale è invisibile agli occhi
Il 16 aprile si è svolto il quarto incontro della rassegna “Vivere il presente con coraggio” con Wolfgang Fasser che ha parlato di come vivere questo presente ascoltando la nostra anima.
Wolfgang è un altro fondatore, insieme a don Luigi Verdi (primo ospite della nostra rassegna) della fraternità di Romena (www.romena.it) che si trova nel Casentino.
Lui ha creato vicino alla fraternità, a Quorle, un altro spazio dove oltre a ospitare una parte dei corsi di Romena, propone tanti altri momenti di accoglienza all’insegna del silenzio, del lavoro, dell’ascolto della natura. Wolfgang, che è non vedente, è vicino a chiunque voglia ascoltare se stesso e la voce della natura ed è disposto a fare da guida anche nel bosco, di notte, per ascoltare con tutti i sensi e scorgere ciò che è invisibile agli occhi.
Wolfgang si è servito non solo delle parole ma anche della musica perché, come dice lui, “dell’Anima non si può solo parlare: la musica può essere linguaggio dell’Anima che ci permette di far scendere dentro di noi le parole ascoltate. “
Ad accompagnare Wolfgang c’erano Marna Fumarola al violino, Michela Munari al piano e Serena Mantini al violoncello che hanno alternato alle parole la musica klezmer.
Le prime parole di Wolfgang sono state: “spesso, quello che sentiamo con il cuore non può essere captato con le parole… l’anima è qualcosa che va oltre e più proviamo a captarla più ci sfugge, come l’acqua che presto scivola via tra le dita… un po’ sfuggente come il silenzio, che possiamo cercare, trovare, in cui possiamo stare ma che poi se ne va per dare spazio al suono della vita.”
Il silenzio ci aiuta a discernere e ad aprire le finestre a quello che sentiamo nel cuore, alla nostra voce più intima che ha bisogno di quiete per essere sentita. Nel silenzio possiamo semplicemente Essere senza il bisogno di essere efficaci… Con il silenzio si entra in un tempo dilatato dove non c’è l’orologio che scorre. Lasciarsi andare per arrivare all’anima non è facile perché tendiamo a tenere tutto sotto controllo. “C’è la paura di non essere in grado di ripartire una volta che ci siamo lasciati andare, invece vivere questo tempo dilatato ci aiuta a vedere con chiarezza. Spesso aspettiamo di ottenere la risposta dei nostri interrogativi esistenziali da qualcun altro (un insegnante, un saggio, un… ) invece possiamo FIDARCI quando entriamo nel tempo dilatato, nel silenzio, nella calma e le cose si chiariscono dentro di noi, e questo è nutrimento che rigenera l’Anima.”
È importante svuotarsi per diventare liberi e fare entrare lo spirito. Come dice il teologo ebreo Martin Buber: “quando l’uomo è così pieno di tante cose, è pieno di sé, Dio non ha posto”. Fasser ha poi aggiunto che: “ soprattutto in questo mondo di oggi, in cui siamo pieni di responsabilità, di compiti da svolgere, è molto nutriente per noi trovare questo tempo dilatato, che può essere inizialmente un piccolo spazio della giornata, proprio come fa il contadino che alla sera si ferma, guarda il lavoro della giornata per apprezzarlo, celebrarlo, con la consapevolezza anche dell’imperfezione e dell’incompiuto.”
È importante liberarsi dall’ansia del fare e imparare a tracciare un confine tra il giorno in cui siamo operosi e il momento in cui ci rigeneriamo e ci abbandoniamo al silenzio. Se riusciamo a disegnare questo confine tra il mondo del lavoro e il nostro mondo personale, creando un piccolo eremo dentro di noi, senz’altro l’anima troverà spazio per espandersi. Oggi, rispetto al passato, siamo noi a dover porre il confine per creare il tempo dedicato a noi e per il tempo relazionale.
TEMPO RELAZIONALE
Wolfgang si chiede: “Quand’è che abbiamo delle relazioni nutrienti?” e spiega, quando nel branco di amici c’è apertura, accoglienza che ci permette di ridere, parlare ma anche di poter stare zitti perché la contemplazione del momento è la cosa più preziosa. “Il tempo relazionale, in cui siamo in contatto l’uno con l’altro, dove siamo connessi, dove riconosciamo l’Altro come la nostra famiglia… questo tempo di relazioni ci permette di condividere la realtà dell’anima. La fiducia tra di noi ci permette di accogliere l’Altro cosi com’è, ma anche di proporci come siamo, di lasciarci accogliere nell’Altro”.
Aggiunge poi che l’accoglienza in una relazione è reciproca (“non sono solo io ad accogliere te, anche tu ti “lasci accogliere”. Dati a te stesso il permesso di sentirti parte”).
“È la grande differenza tra aggregarci e sentirci parte di una comunità”.
L’appartenenza è un gesto attivo in cui ci vuole condivisione. Vivere la nostra anima significa anche condividere la nostra vita interiore. La relazione nutriente è quella relazione che ci fa stare bene, che ci accoglie, ci sostiene, che ci mette amorevolmente in discussione, che ci dà i confini quando siamo persi o siamo incapaci di tracciarli. Ma queste relazioni danno anche sicurezza e libertà. A volte si pensa che il legame è l’opposto della libertà… “non voglio legarmi per sentirmi libero”, ma solo apparentemente! Un legame nutriente, rassicurante dà spazi di libertà. Per cui questa sicurezza la diamo noi l’uno all’altro. Sicurezza vuol dire “MI POSSO FIDARE”. E mi posso fidare solo se l’altro mi accoglie. Questa fiducia che possiamo regalarci e far crescere viene soprattutto dal rispetto dell’altro… “quando mi sento rispettato do la mia fiducia”. Questa consapevolezza del “IO, TU E NOI”, dell’essere connessi, c’è quando le relazioni sono nutrienti e quindi fanno bene anche alla nostra anima, ci fanno acquisire molta più forza.
Un’altra prassi che Wolfgang suggerisce per ascoltare la nostra anima è quella di esercitarsi ogni sera ad essere grati e riconoscenti della giornata vissuta, accogliendo il “chicco di grano” della giornata, che rappresenta quello che ci ha resi belli, che ci ispira la vita, e anche quello che è andato meno bene (una disarmonia del giorno). L’accoglienza deve essere senza giudizio e senza condanne perché entrambi le parti ci fanno riconfermare questa vita per poterci abbandonare fiduciosamente verso di essa.
Wolfgang, poi, afferma che il compito più urgente che abbiamo oggi è armonizzare il mondo, far nascere amicizie. “Oggi dobbiamo impegnarci a trovare una vita emotivamente sostenibile. Perché se non stiamo attenti veniamo travolti dalle notizie negative dei media che hanno un enorme impatto nella nostra anima, e i messaggi continui che percepiamo ci suggeriscono che non ci possiamo fidare di questo mondo”. Per cui ritorna l’importanza di costruire dei CONFINI tra nostro mondo interiore e l’esterno.
Fasser conclude l’incontro leggendo il brano di un uomo che parla a Dio dicendo che tutte le sue azioni sono connesse con le sue radici e la sua interiorità.
Bellissima e intensa serata….. Le parole chiavi dell’intervento di Fasser sono state: FARE SILENZIO-TEMPO DILATATO, FIDARSI DELLA VITA, COSTRUIRE RELAZIONI NUTRIENTI, TRACCIARE CONFINI.
Inoltre nel pomeriggio Wolfgang ha regalato un altro momento formativo ad alcuni volontari della Tenda il cui tema centrale è stato “SCEGLIERE PER LA VITA” (nel sito di Romena trovate l’audio dell’incontro pomeridiano).
Fasser ci ha dato dei suggerimenti per fare le scelte importanti della vita, visto che rispetto al passato, quando ci si affidava di più alla natura, ora tendiamo ad avere tutto sotto controllo. Ci sono momenti in cui la vita ci chiede di scegliere e per farlo bisogna rischiare un po’, fidarci e andare verso il mondo ignoto.
Cosa ci può aiutare nella scelta?
1. Non avere fretta, stare nel silenzio per distanziarci un po’ dal tema della scelta e fare chiarezza.
2. Essere umili, accogliendo quello che la vita ci chiede di fare. Non siamo soli in questo mondo, siamo interconnessi, e siamo un po’ mossi dal vento della vita. Per cui è importante osservare le tendenze intorno a noi, dove la comunità sta andando, perché la realizzazione di se stessi è in riferimento alla comunità nel quale viviamo. La vita ci chiama, ci modella; l’umiltà ci aiuta a smettere di resistere a lasciarsi cambiare dalla vita.
Siamo nella società del benessere, precaria, in continua emergenza. Ormai è da tanto tempo che siamo chiamati ad accogliere le persone che fuggono in mare dai loro paesi, non possiamo più resistere a questa accoglienza.
Bisogna lasciarsi trasformare dall’Amore: è necessario, come accade in un rapporto di coppia, accogliere il cambiamento e la propria nuova forma con umiltà. La difficoltà nello scegliere è che si pensa di perdere qualcosa e questo è vero, ma è necessario per scoprire altro di buono: separarsi da una parte di noi è necessario per entrare nel nuovo, come quando un bambino passa dalla scuola materna alla scuola elementare.
La vita ci chiede di scegliere quello che desideriamo in pieno.
3. Non avere paura di sbagliare, perché se non si sbaglia mai si evita la vita, e lo sbaglio va accolto amorevolmente per crescere. Non si può essere sempre perfetti. Mandela diceva “la meraviglia della vita non sta nel non cadere mai ma nel rialzarsi quando si è caduti”.
4. Per poter scegliere è utile creare un’alleanza tra la nostra esperienza, l’arte, la scienza e la spiritualità. Non bisogna pensare che tutto viene dalla nostra mente.
La nostra vita è un mistero. L’idea di Dio è molto più ampia e si rivela vivendo. Possiamo scoprire piano piano quello che vuole Dio da noi attraverso la vita che si manifesta per renderci conto di cosa vogliamo con ardore.
Il mistero va accolto e vivendo lo scopriamo.
Vi ricordiamo che nell’ultimo incontro della rassegna un gruppo di musicisti locali suonerà dei brani sul tema del coraggio. Probabilmente la serata sarà all’aperto, offriremo un piccolo buffet verso le 19.30 a circa 10€ per poi ascoltare della buona musica. In seguito vi faremo sapere tutti i dettagli tecnici, ma nel frattempo non prendete impegni per il 12 GIUGNO 2015.
5 per mille alla Tenda
Se sei interessato a destinare il tuo 5×1000 dell’IRPEF al sostegno del servizio alle Persone Senza Dimora offerto dalla nostra associazione, ci sono tre modi diversi di farlo. Puoi:
– compilare un’apposita scheda se non denunci alcun reddito;
– oppure se fai il modello 730, compilare anche il modulo 730bis;
– oppure, quando consegnerai il modello UNICO, devi scriverlo nel frontespizio vicino alle informazioni sulla destinazione dell’8 per mille.
Prendi i documenti che ti servono e annota questi dati; occorre
1.firmare in corrispondenza della dicitura “Sostegno delle organizzazioni non lucrative”
2.scrivere il codice fiscale della Tenda: 93023980423
Chiediamo a tutti di diffondere quanto più possibile l’iniziativa, e di fornire a quelli che conosciamo (parenti, amici, conoscenti, colleghi di lavoro) il nostro codice fiscale. Se il cittadino non esprime alcuna preferenza, il 5 per mille resterà allo Stato.
Nella sezione documenti/sensibilizzazione del nostro sito www.tendadiabramo.it trovi un volantino che puoi fotocopiare e distribuire a chi vuoi.
I maggio al Campo Rugby del Parco del Cormorano
Vogliamo mettere a disposizione della cittadinanza la bellissima area che l’Amministrazione Comunale ci ha concesso di gestire, per far conoscere lo sport del Rugby e il nostro Club e per dare sostegno ai nostri Sponsor Etici, IOM e TENDA DI ABRAMO.
La giornata sarà all’insegna del relax, gioco all’aperto, buona cucina e musica.
Buon I Maggio a tutte/i
www.rugbyfalconara.it
Un esempio concreto in cui la comunità cresce insieme al servizio
Vi ricordate il progetto avviato dal gruppo Scout Agesci Falconara 2 rivolto all’inserimento lavorativo del ragazzo accolto nella seconda accoglienza di Castelferretti? Siamo arrivati alla fine.
I ragazzi del gruppo scout si sono impegnati a seguire ogni fase del progetto, accompagnati dagli operatori della tenda e della Caritas. Hanno conosciuto direttamente S., si sono messi alla ricerca dei finanziamenti, raccogliendo più di 1000€ per avviare una borsa lavoro durata sei mesi, e della sua sede di svolgimento. Ed oggi il ragazzo ha ottenuto un contratto di lavoro a tempo determinato presso l’azienda dove ha svolto la borsa lavoro. Un esempio concreto in cui dei ragazzi all’interno del loro percorso scout hanno deciso di mettersi al servizio della comunità per capire, conoscere meglio una realtà e maturare pensieri propri; allo stesso tempo siamo riusciti ad offrire un servizio in più per un ragazzo in difficoltà, grazie al prezioso lavoro di rete tra Tenda, Ass.ne SS. Annunziata e gli Scout. Grazie a tutti!